CONVEGNO PER LA PRESENTAZIONE DEL VOLUME “Monitorare e valutare le trasformazioni del paesaggio” | Ordine Architetti di Como
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CONVEGNO PER LA PRESENTAZIONE DEL VOLUME “Monitorare e valutare le trasformazioni del paesaggio”

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L’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Como organizza per il giorno  15 Settembre 2011 alle ore 17.30 la presentazione del volume “Monitorare e valutare le trasformazioni del paesaggio”.

Si tratta di una pubblicazione che raccoglie la qualificata esperienza del corso, da noi organizzato, sul tema del Paesaggio e delle Commissioni Paesistiche.

L’incontro sarà introdotto da una conferenza del prof.arch. Guido FERRARA, noto paesaggista, dal titolo “Verso i paesaggi del futuro, quali, come e perché.”, cui seguirà un dibattito con il pubblico e con i Relatori che hanno reso possibile, con i loro saggi, la realizzazione di questo nostro contributo: l’arch. Gianni BELTRAME, l’arch. Umberto VASCELLI VALLARA, il dott. Luca OTTENZIALI, la dott.ssa Elena BALLABIO, il prof. Giovanni BUZZI, l’arch. Aurelio PEZZOLA, il prof.arch. Arturo LANZANI, l’arch. Giovanni BETTINI, il sig. Pierfranco MASTALLI, l’arch. Leopoldo MOTTA, il dott. Franco BINAGHI, l’arch. Giuseppe COSENZA, l’arch. Lorenzo DE STEFANI, l’avv. Paolo MANTEGAZZA, l’arch. Franco GIORGETTA, il prof. Angelo DAL SASSO, il prof.arch. Giulio CEPPI, l’arch. Luca IMBERTI, l’arch. Carlo Luigi GEROSA, l’arch. Adriana PAOLILLO, l’ing. Alberto DE LUIGI, l’avv. Francesco CASTOLDI, l’arch. Maria Luisa BERRINI, il prof. Sergio MALCEVSCHI, il prof. Eliot LANIADO, il dott. Michele MEROLA, il dott. Luca BISOGNI e la dott.ssa Alessandra FIDANZA.

L’iniziativa vuole sottolineare l’importanza e la necessità di una sempre più attiva sinergia tra qualità del progetto e governo delle trasformazioni del territorio e, per questa ragione, vuole essere dedicata, oltre che agli specialisti, alle Amministrazioni pubbliche del nostro territorio.

 

“Verso i paesaggi del futuro, quali, come e perché.”

Il punto centrale del dibattito in corso, opportunamente messo in evidenza nel volume edito dall’Ordine degli Architetti di Como, sono i paesaggi del futuro, quali, come e perché.
Sul problema, la prassi consolidata caratteristica del nostro paese è quella del vaglio preventivo della compatibilità delle trasformazioni volta a volta che queste sono dichiarate e si manifestano, tramite relazione paesaggistica, nulla osta, relazione d’incidenza, VIA, VAS, ecc., che costituiscono comunque una modalità di difesa da possibili errori, anche macroscopici. Intanto però, su gran parte del paesaggio italiano (protetto ope legis o no) è in corso una gamma ininterrotta di modificazioni, in parte consentite e formalmente sotto controllo e in parte maggiore non dichiarate e non controllabili sotto il profilo paesistico, fatte di abbandoni, di trasformazioni colturali, di cambi di destinazioni d’uso, di nuove edificazioni sparse, di modificazioni alle reti infrastrutturali minori (non necessariamente TAV), di cave e discariche, insomma la risultante sensibile, giorno per giorno, di milioni di interventi minuti, per questo totalmente inadatti a fornire alimento ad elzeviri e polemiche pubblicistiche e, come tali, apparentemente inesistenti. Il risultato è che, nel corso di mezzo secolo, lo stesso identico territorio non è caratterizzato dagli stessi paesaggi e questo vale nei paesaggi protetti da Natura 2000, nelle aree a parco naturale, nelle campagne del mondo rurale profondo, oltre – naturalmente – negli spazi offerti allo sviluppo delle grandi o piccole conurbazioni.
Lo strumento tecnico che da molte parti viene proposto per far fronte a questa situazione è la pianificazione del paesaggio, intesa non come bacchetta magica, ma come strumento operativo da approfondire per mettere a punto soluzioni alternative, caso per caso, problema per problema, possibilmente con metodi di lavoro che non soffrano dell’influenza deviante delle ideologie.
Occorre dunque rendere esplicita una corretta impostazione del problema disciplinare e tecnico, perché il paesaggio possa emergere ancora una volta non come un derivato di azioni “altre”, ovvero come risultante inconsapevole di interventi casuali, ma come protagonista e finalità principale del fare.

 

Guido Ferrara, già ordinario di Architettura del Paesaggio all’Università di Firenze, svolge attività di consulenza professionale nello Studio di Progettazione Ambientale Ferrara Associati (http://www.ferrarassociati.it) in favore di enti e Istituti preposti al governo del territorio e alla tutela del paesaggio in Italia, con particolare riguardo agli interventi su aree sensibili, studi di impatto ambientale, pianificazione delle aree protette, progettazione ambientale, arredo urbano.
Con la formazione di gruppi interdisciplinari appositamente predisposti, ha coordinato e redatto piani e programmi di intervento per la creazione di parchi nazionali e regionali. Ha vinto numerosi concorsi di livello nazionale afferenti alla progettazione ambientale alle varie scale, con particolare riguardo ai parchi di uso pubblico. Ha redatto strumenti urbanistici comprensoriali, comunali e particolareggiati e ha svolto attività di ricerca scientifica e di ricerca applicata sul tema dell’analisi del paesaggio e della conservazione delle risorse naturali e ambientali ed ha pubblicato numerosi libri, saggi ed articoli sullo stesso soggetto. É stato membro dell’Environmental Planning Commission del-l’IUCN e Presidente dell’Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio (AIAAP), che nel 1996 ha organizzato a Firenze il 33° Congresso mondiale dell’International Federation of Landscape Architects (IFLA).

Comunicato Stampa

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