Copenhagen 1 | Ordine Architetti di Como
Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori della Provincia di Como
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Copenhagen 1


VIAGGIO STUDIO COPENHAGEN 2001 – I itinerario

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COPENHAGEN – Kastrup

VILHELM LAURITZEN STUDIO
Copenhagen Airport – Terminai 3
Aeroporto

Il terminal 3 dell’aeroporto di Copenhagen costituisce il punto focale per lo smistamento di tutto il traffico proveniente dalla stazione centrale di Copenhagen.
Il Terminai 3 e la stazione Copenhagen Airport sono il risultato di due progetti dello studio Vilhelm Lauritzen Studio 45, che attraverso l’uso sapiente dei materiali e della luce naturale riesce a donare ad entrambe le idee concepite un senso di spazio e di attesa per gli avvenimenti futuri.
Il terminai 3 dell’aeroporto appare come una perfetta sintesi di forma e funzione, che si espleta attraverso il rispetto della tradizione dei grandi maestri, quali, ad esempio, Gunnar Asplund e Alvar Aalto, reinterpretati per mezzo delle possibilità offerte dal campo, sempre più in evoluzione, dell’ingegneria.
Il progetto di questo nuovo terminal risulta essere intimamente correlato con gli uffici e le funzioni dei terminal i e 2 già esistenti, e per questo posto in una zona che risulterà essere strategica in quanto centrale, rispetto ai due sopra menzionati ed il terminal 4, di futura, ulteriore espansione.
Un sostanziale incremento dei passeggeri ha motivato la necessità di un aumento dell’area aeroportuale, in relazione anche ad una sua connessione con il traffico su rotaia.
Per tutti questi motivi, il Terminai 3 risulta essere l’espressione delle diverse categorie di passeggeri che vi transitano e la sua geometria triangolare ne è l’espressione fisica: la hall degli arrivi viene così localizzata nella vasta zona che sta alla base dei triangolo, attraverso la quale devono passare tutti i passeggeri in transito nazionale; l’area di partenza, invece, occupa tutta la zona centrale del triangolo, mentre l’area destinata ai passeggeri in arrivo con i treni, è di dimensioni decisamente inferiori (pori a circa il 15% dell’intera zona), in quanto tale ne è il suo utilizzo.

COPENHAGEN – Kastrup

VILHELM LAURITZEN STUDIO
Station Copenhagen Airport, Kastrup
Stazione ferroviaria

La stazione di Kastrup è stata pensata come una piattaforma con due binari, alla quale fa da copertura una grossa pensilina vetrata che si collega alle strutture degli spazi della ferrovia attraverso una serie di travi longitudinali di acciaio: in questo modo si permette sia alla luce che all’aria di filtrare naturalmente. Come per il progetto del Terminal 3, traspare come particolare attenzione sia stata posta sia alla scelta dei materiali che all’uso sapiente della luce (non solo quella naturale diurna, ma anche quella notturna dei percorsi che vengono puntualmente evidenziati).
In diverse zone dell’aeroporto, inoltre, compaiono anche opere di numerosi artisti, a sottolineare ulteriormente la sensibilità del popolo danese nei confronti sia dell’arte che dell’architettura.

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COPENHAGEN - Indre By

ARNE JACOBSEN, DISSING+AEITLING A/S
Banca nazionale di Danimarca

L’architetto Arne Jacobsen riceve l’assegnazione del progetto dopo un concorso od inviti tra architetti Danesi; dopo la suo morte, nel 1971 l’edificio è stato completato da Hans Dissing e Otto Weitling.
Il nuovo progetto sostituisce l’edificio dello banca di 3. O. Herholdt edificata nel 1870 ispirata od un palazzo fiorentino.
Lo schema generale del nuovo complesso è costituito da un edificio per uffici, da una zecca e da un cortile protetto per il trasporto della voluta. L’impianto dettagliato è riservato dato la natura dell’edificio.
L’architettura esterna rispecchia le caratteristiche di segretezza e riservatezza proprie delle funzioni interne; le facciate sono suddivise da vetri oscuri e da un rivestimento in pietra che conferiscono un aspetto austero.
L’entrata principale è estremamente discreto; lo spazio immediatamente al suo interno, l’atrio – uno dei pochi ambienti accessibili al pubblico – è alto 2mt e si estende per tutta l’altezza dell’edificio) costituito da sei piani. La ‘barriera’ di ingresso è appesa al soffitto dello hall attraverso fili di acciaio. I muri e i pavimenti sono ricoperti do marmo norvegese mentre gli interni della banca sono rivestiti do pannelli in legno di pero. L’unico oggetto fisso nello spazio è un’esile scala di vetro e acciaio, situata all’estremità opposta dell’entrata, che sembro) scomparire verso l’alto nell’oscurità del soffitto.
Anche i tre giardini sono stati progettati dallo stesso Arne Jacobsen con Eywin Langkilde.

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COPENHAGEN - Indre By

SCHMIDT, HAMMER & LASSEN K/S Royal Library – New Extension
Biblioteca,
1999

Nel 1993 SCHMIDT, HAMMER & LASSEN K/S vinsero il concorso Europeo promosso dal Ministero della Cultura Danese e dalla Royal Library per l’ampliamento della biblioteca di Copenhagen.
Quattro elementi compongono la biblioteca: il vecchio edificio disegnato nel 1906 da H.J. Holm, il piccolo ampliamento del 1968 (the Hansen Building), il ponte di vetro ed il nuovo ampliamento meglio conosciuto come ‘The Black Diamond”.
Situato tra il centro di Copenhagen e la zona portuale, la biblioteca si pone in stretta relazione con l’acqua sulla quale si affaccia. Si tratta di un edificio asimmetrico disposto su sette livelli che dall’esterno appare obliquo, chiuso e compatto.
Mentre 1 edificio di Holm si appoggia al suolo il Black Diamone sembra galleggiare su di un nastro di vetro sopra la terra, rotto sul fronte del fiume da una spaccatura vetrata. Diventa punto di riferimento forte per la città in quanto costituito da elemento formali e da materiali che rompono con l’intorno e che creano una dialettica di contrasti tra il vecchio ed il nuovo: brillanti facciate di granito nero contro le opache facciate in mattoni rossi, movimento contro forme rigide, asimmetria contro simmetria.
Gli edifici che compongono la biblioteca sono connessi tra loro mediante un asse strutturale di distribuzione interna, che li attraversa in direzione città-mare. Questi prende origine dalla vecchia hall d’ingresso dell’edificio di Holm, attraversa l’Hansen Building , “passa sopra” la strada (Christians Brygge), attraversa l’atrio del Black Diamond a arriva direttamente al mare.
Att aversondo il nuovo edificio lo rompe in due parti e funziona come elemento forte di organizzazione spaziale e funzionale.

New Extension

La nuova entrata principale alla biblioteca domina Søren Kierkegaards Plads, che è perpendicolare all’asse nord-sud. Il Foyer è l’elemento centrale di distribuzione interna con tutte le attrezzature culturali aperte al pubblico. Da qui si accede direttamente al caffè-ristorante, alla libreria, alla Queen’s hall e partono i collegamenti con i livelli superiori. E’ uno spazio compresso, ma ampio, spazioso, luminoso e accogliente, dove il rapporto tra l’altezza e l’oggetto delle pareti inclinate induce ad un movimento “in avanti” sospingendo cioè il visitatore alle rampe che portano ai piani superiori, permettendone una chiara lettura spaziale e distributiva.

I piani superiori si affacciano direttamente sul Foyer con le loro balconate, creando così un movimento ascendente. Attraverso le rampe nel Foyer, si accede al piano più importante della biblioteca, quello che ospita le sale di lettura e dal quale parte il ponte di collegamento con la biblioteca di Holm sopra la Christians Brygge. Le sale di lettura si affacciano sull’atrio, sulla luce e sull’acqua.
Il ponte conosciuto come Lending Bridge, è caratterizzato da una vasta superficie di vetro che offre la vista dalla città all’interno dell’edificio, segna apertura verso la città.
Ad un livello superiore, due ponti collegano il Black Diamond con i’ Hansen Building.
La luce gioca un ruolo importante nella concezione dello spazio e arrivo da due punti: dall’alto attraverso l’ampio lucernario, e dal basso attraverso il riflesso dell’acqua. Il tentativo di distribuire la luce diversa in ogni momento della giornata e nell’arco dell’anno in ogni angolo dell’edificio, è risolta attraverso le balconate che si restringono verso l’alto comprimendo lo spazio verso il basso e dilatandolo verso l’alto. Alle scaffalature sono riservate le zone buie dietro le sale di lettura.
Il Black Diamond è rivestito in pietra nero e vetro, materiali che riflettono il mare ed il cielo in modo diverso rispetto a quelli circostanti.

Imateriali impiegati (pietra, legno, acciaio, vetro e cemento) sono lasciati al naturale, liberi di esprimere semplicemente le proprie caratteristiche intrinseche di luce e colore; utilizzati secondo un sapiente gioco di equilibri tra materiali caldi e freddi in modo da trasmettere sensazione di riposo e da non divenire essi stessi elementi di disturbo ed incompatibilità con le attività svolte all’interno della biblioteca stessa.
La vecchio biblioteca di Holm rimane sostanzialmente immutata. L’ interno dell’ Hansen Building è stato completamente rinnovato, mentre l’esterno è stato rivestito adattandosi alla facciata e alla geometria del Black Diamond.
Il basso edificio di cemento chiamato The Fisch che ospita quattro istituzioni, consta di due piani più il piano interrato, prende la sua forma dal luogo seguendo la curva della Christians Brygge e dell’entrata al porto.
I prospetti sono rivestiti della stessa arenaria usata per i pavimenti del Fayer e del Lending Bridge e creano un contrasta con il Black Diamand enfatizzandone l’indipendenza.
La Saren Kierkegaards Plads è la nuova piazza dell’area. Versa il Black Diamand la piazza è delimitata da cascate che con il loro suona giocano un ruolo di transizione tra la rumorosità della strada confinante ed il silenzio della biblioteca. Verso il mare invece, una scalinata interamente rivestita di legno si estende sull’intera larghezza dell’isolata.

Nella nuova biblioteca l’arte è parte integrante dell’architettura. Cinque artisti sono chiamati a lavorare per rivestire con le loro opere il Lending Department Bridge, The Fisch,
la Qeen’s Hall e la Soren Kierkegaards Plads.

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COPENHAGEN - Indre By

Danish Design Centre
Uffici – Spazi
 espositivi, 1998- 2000

Henning Larsens Tagnestue ho vinto, nel 1994, il primo premio del concorso per la realizzazione del nuovo Centro del Design Danese, con uffici e spazi espositivi.
L’edificio è stato realizzato tra il 1998 e il 2000, ed ha una estensione di circa 3.500 ~
Localizzato nel centro di Copenaghen il Centro del Design e diviso in due grandi blocchi: cinque piani costruiti in affaccio su H C Andersen Boulevard e due piani costruiti nel cortile interno.
I piani sono connessi tra loro da un gronde atrio centrale.
La facciata dell’edificio su H.C. Andersen Boulevord è ritmata dalla struttura portante, visibile dall’interno grazie all’ampia parete vetrata.
La parete vetrata è di tipo ventilato; durante i mesi estivi la apertura e la chiusura automatizzata delle vetrate garantiscono il raffreddamento e lo ventilazione. I vetri insonorizzanti diminuiscono il rumore del traffico.
L’atrio d’ingresso, caratterizzato dalla scalinata principale di accesso ai piani e dagli ascensori, contiene anche un negozio e un caffè.
La galleria delle esposizioni è localizzata di fronte all’atrio.
Al secondo piano è posta un’ampia salo conferenze e spazi addizionali per le nostre. Sul ballatoio interno affacciato sull’atrio è possibile allestire ulteriori spazi per mostre.
Ai restanti piani sono localizzati gli uffici del Centro Danese per il Design.

Dal terrazzo posto all’ultimo piano è possibile ammirare una magnifica vista sui giardini Tivoli e apprezzare lo skyline della città.
Il centro è stato costruito con sistemi prefabbricati di alta qualità e con materiali industriali di alto design.
Il calcestruzzo “crudo”, il vetro, l’acciaio e i materiali di finitura in legno di frassino trattato sono gli elementi caraterrizanti l’edificio, casi come la cura dei dettagli costruttivi.
Il grande piano terreno è pavimentato con pietra naturale spagnola e parquet di legno di frassino, che è stato usato anche per la pavimentazione dei restanti piani.
Di notte l’edificio si presenta come un elemento molto soft di cristallo illuminato.

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COPENHAGEN - Christianshavn

NIELSEN+NIELSEN+NIELSEN
Sede Associazione degli Architetti Danesi
Edificio per associazioni, 1996-1998

La sede dell’Associazione degli Architetti Danesi è localizzata nell’area del porto e più precisamente si affaccia sul vecchio porto di Copenaghen.
L’ edificio è costituito da due porzioni di fabbricato principali:
un elemento sospeso in cemento verso la Strandgade e una scatola di legno verso il porto.
Lo spazio a tutta altezza tra i due blocchi contiene il sistema di collegamento orizzontale e verticale della scatola in legno, sistema costituito da una struttura inclinata realizzata in acciaio a cui si agganciano passerelle, scale ed ascensore. Un contenitore di vetro avvolge la scatola in legno, forma lo copertura e le pareti laterali dello spazio a tutta altezza tra i due blocchi e continua al di sotto del volume sospeso in cemento chiudendo, al piano terra, la facciata sulla Strandgade. Su questa strada si apre l’ingresso principale, tra le due “Scatole” in metallo che ospitano la reception, la mensa e una sala per conferenze.

Il corpo di fabbrica verso il porto ospita le organizzazioni degli architetti e la loro caso editrice. Si presenta come un raffinato ed elegante pezzo di arredamento in legno di acero ed è organizzato internamente, in base alle esigenze degli utenti, mediante partizioni verticali fisse e librerie mobili.
Su richiesta , le ripartizioni possono essere attrezzate con schermi di vetro traslucida per garantire l’isolamento visivo e acustico.
Sulla facciata verso il porto, pannelli mobili in legno consentano di regolare le condizioni termiche, l’incidenza della luce e la visione dell’esterno. La rompa originale di accesso ai docks attraversa diagonalmente la scatola in legno creando un vuoto nell’edificio che consente la visione del porto dalla Strondgade. La rampa può essere utilizzata come auditorium per conferenze e come spazio espositivo per modelli e sculture.
Il volume di cemento armato, intonacato in bianco, ospita uffici e aule del ministero degli esteri ed è collegato direttamente con un preesistente edificio d~ ministero. Verso la Strondgode, uno schermo laminato in legno sospeso davanti alla facciata la caratterizza formalmente, riporandola dalla luce del sole. Le soluzioni costruttive e tecnologiche adottate flhinimizzano il consumo di energia nell’edificio e i costi di manutenzione.

 

COPENHAGEN – Christianshavn
Unibank Office Compiex
Uffici, 1996-1998

La sede dell’Associazione degli Architetti Danesi è localizzata nell’area del porto e più precisamente si affaccia sul vecchio porto di Copenaghen.
L’ edificio è costituito da due porzioni di fabbricato principali:
un elemento sospeso in cemento verso la Strandgade e una scatola di legno verso il porto.
Lo spazio a tutta altezza tra i due blocchi contiene il sistema di collegamento orizzontale e verticale della scatola in legno, sistema costituito da una struttura inclinata realizzata in acciaio a cui si agganciano passerelle, scale ed ascensore. Un contenitore di vetro avvolge la scatola in legno, forma lo copertura e le pareti laterali dello spazio a tutta altezza tra i due blocchi e continua al di sotto del volume sospeso in cemento chiudendo, al piano terra, la facciata sulla Strandgade. Su questa strada si apre l’ingresso principale, tra le due “Scatole” in metallo che ospitano la reception, la mensa e una sala per conferenze.

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