Copenhagen 2 | Ordine Architetti di Como
Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori della Provincia di Como
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Copenhagen 2


VIAGGIO STUDIO COPENHAGEN 2001 – II itinerario

MALMO

Ponte sullo Stretto di Øresund

SIGURO LEWERENTZ
Cimitero est di Malmò

Il collegamento stabile tra Copenhagen e Malmo è entrato in servizio nell’anno 2000.
L’”Oresundbro Konsortiet” ha realizzato questo collegamento stradale e ferroviario di 16 km di lunghezza, che comprende un tunnel sottomarino che parte dalla cascata danese nei pressi dell’Aeroporto Internazionale di Copenhagen e riemergesu di un’isolaartificialenel mezzo dello Stretto di Oresund;
da qui parte un viadotto verso la costa svedese nei pressi di Lernacken.
L’investimento di 14,7 miliardi di DKK è finalizzato al sensibile miglioramento dei trasporti nella regionedell’Oresundcreando i fondamenti per lo sviluppo di una nuova regione transfrontaliera

 

ISHØJ
SØREN ROBERT LUND
Arken, Museum of Modem Art, 1996

La Contea di Copenhagen ha finanziato un concorso nel 1988 per la progettazione di un nuovo museo d’arte, che venne vinto da uno studente di architettura, Søren Robert Lund, che propose come luogo del museo la spiaggia, in contrasto con le regole di tutela della natura.
Nel progetto del museo ha avuto importanza centrale il desiderio di creare un’interazione tra l’edificio e il panorama costiero preesistente con le sue spiagge, i suoi porti e i suoi laghi. Nell’interpretazione del carattere di questo paesaggio la metafora del relitto è stata molto significativa per il progetto dell’edifici.
La proposta progettuale del Museo si costituisce nella logica di un concetto decostruttivista, con una dinamica e una espressione decomposta.
Un asse di 150 metri è accentuato da una parete diritta e da una curvata.
Lungo la parete diritta si sviluppa una struttura ad angolo retto con spazi espositivi, mentre la parete curva corre contro una struttura a corridoio attorno al quale si sviluppano locali multiuso, ecc.
Al forte contrasto in pianta corrispondono le grandi differenza nei soffitti e nelle altezze della costruzione e nella scelta dei materiali che indicano le varie funzioni.
Il paesaggio di Ishoj è definito dalla sua poetica rudezza; si è cercata questa caratteristica nel trattamento delle superfici del museo. Il principale materiale utilizzato è il cemento gettato in loco, accompagnato all’esterno da facciate in acciaio.
Questi materiali prosguona all’interno con pavimentazioni in cemento chiaro, travate e porte in acciaio. I giunti tra travi e porte sono a vista, insieme con i relativi bulloni ispirati alla tecnologia ottocentesca della ghisa.

 

COPENHAGEN – Frederiksberg

ERIK MØLLERS TEGNESTUE AS
Royal Veterinary – Agricultural College Lab
Edificio universitario

Il progetto per l’espansione del Royal Veterinary and Agricultural College in Copenhagen è stato pensato in maniera da relazionare tra loro i differenti edifici, preservando, tuttavia l’atmosfera del corpus, immerso nel verde.

I laboratori e l’edificio 2-74 sono divisi in cinque blocchi, connessi tra loro dagli spazi aperti.
L’edificio è arretrato rispetto al margine della strada per permettere agli alberi di trovare alloggiamento, mentre la curvatura della facciata è stata determinata dalla conformazione planimetrica del luogo.
I laboratori sono il prodotto del riflesso naturale della modularità della facciata e sono tutti organizzati, come anche gli uffici ed i supporti spaziali, intorno ad un corridoio centrale, dal quale si diparte anche tutta la circolazione verticale.

Il ritmo è dettato dalla ripetizione della griglia nodulare dei fabbricati e dalla presenza di grandi finestre quadrate. Ritmo che viene ulteriormente sottolineato dagli steli che costituiscono la struttura verticale di supporto ai balconi che si trovano lungo tutta la facciata, la quale, a sua volta, appare rivestita da sottili mattoni gialli, con una superficie di 25x5Ocm. La struttura degli elementi di facciata è in acciaio inossidabile ed è arretrata 5mm dal margine esterno.

 

COPENHAGEN – Frederiksberg

ARNE JACOBSEN
Novo Nordisk Factory
Edìficio produttivo, 
1935/1969
Gli edifici della azienda farmaceutica Novo Industri furono realizzati in tempi successivi in sostituzione di edifici preesistenti.
In aggiunta a questi, Arne Jacobsen progettò i nuovi edifici costruiti tra il 1934 e il 1935, affacciati su Nordre Fasanvej. La facciata bianca, gli angoli smussati e il granito scuro del basamento rappresentano uno splendido esempio della migliore personale interpretazione del funzionalismo di Arma Jakobsen. In particolare il rivestimento in intonaco di granito scuro dà inizio alla sperimentazione di alternative all?intonaco dipinto di bianco caratteristico delle facciate della prima architettura modernista.
Da notare la cura dei dettagli nella scala antincendio posizionata entro un contenitore vetrato cilindrico.
Sempre di Jakobsen è la realizzazione del complesso per la produzione di enzimi (1961-69) situato dietro al vecchio edificio lungo la Hillerødgade, un sintetico esempio di architettura moderna dove alcuni elementi architettonici sono enfatizzati per raggiungere un valore compositivo plastico-scultoreo. Le facciate sono rivestite con pannelli di alluminio verniciato.

 

COPENHAGEN – Frederiksberg

CUBO ARKITECTER
Ampliamento scuola in Nyelondsvej
Edificio scolastico,
1998

Il progetto prevede l’ampliamento della struttura esistente attraverso la creazione di nuove auledi carattere flessibile, pensate per potere essere eventualmente ulteriormente suddivise, a seconda delle esigenze.
Tali nuovi spazi sono uniti al vecchio corpo tramite un forte elemento compositivo: il corridoio. Questo elemento di collegamento incide un profondo taglio nel complesso e ribalta l’orientamento del corpo di fabbrica originario.
Tale elemento, vero protagonista dei progetto, a tratti si palesa all’esterno, creando scorci suggestivi dall’interno verso l’esterno e, viceversa, lasciando intravedere attraverso le vetrate a tutta altezza l’attivitò interna; lo stesso elemento è pensato anche come elemento funzionale in quanto funge da convettore dei raggi solari per collaborare, in maniera passiva, al riscaldamento del complesso.

 

COPENHAGEN – Frederiksberg

ERIK MØLLERS TEGNESTUE AS
Research Lab – Pharrnaceutical University, 
2000
L’architetto Kaj Gottlob disegnò il master plan dell’ University Park alla fine degli anni ’30 e i primi edifici quali il College of Dentistry e l’Anatomical Institute. ,Il nuovo Laboratorio di Ricerca per l’ Università Farmaceutica Danese progettato da E. Moller Tegnestue completa le costruzioni a nord dell’area dell’ University Park di Copenhagen seguendo le direttive del master plan originario. L’ area in oggetto funziona come elemento di transizione tra Falledparken, un ampio parco pubblico, e la città. Il nuovo Laboratorio di Ricerca si trova sul fronte del Falledparken, è di forma allungata ed ho una forte identità visuale. I 14 laboratori di ricerca sono collocati nel blocco centrale dell’ edificio dalla sezione più alta. Gli uffici e le altre funzioni si trovano nei due blocchi più bassi che abbracciano il gruppo dei laboratori su entrambi i lati. Gli atrii contengono gli elementi di distribuzione verticale e le aree di soggiorno. Da qui, punto d?incontro degli edifici, partono i percorsi di distribuzione orizzontale che seguono la forma dell’edificio. nel primo interrato si trova un importante laboratorio di ricerca.
Le installazioni tecniche sono facilmente accessibili ed ogni piano funziona indipendentemente in modo da permettere a diversi progetti di ricerca di operare contemporaneamente indisturbati. L’ edificio è rivestito da materiali che seguono la tradizione dell’ area: mattonelle scure per l’ elemento centrale dei laboratori e pietra calcareo quasi bianca per i 2 blocchi più bassi.

 

 

COPENHAGEN – Østerbro

Paustians Hus
showroom, 1986-87


L’architettura vista come punto d’incontro fra cielo e terra è la tesi fondamentale di Utzon, ma nel caso di questo edificio la fonte di ispirazione proviene dalle foreste di betulle che si trovano lungo lo Stretto di Oresund. Chi è stato in uno di questi boschi sa che i rami delle betulle si estendono dai lunghi tronchi, sottili e lisci, fino a formare un tetto orizzontale, mentre i rami superiori si innalzano verso il cielo in forme triangolari aperte.
Ma perché Utzon prende ispirazione da un bosco di spazio moderno perfettamente adattato alla situazione, betulle per un’ edificio nel porto di Copenaghen. Non si tratta d’una banale metafora, ma del desiderio di offrire al visitatore un’esperienza spaziale familiare. Proprio queste associazioni insieme a una struttura chiara e moderna, danno la precisa sensazione di trovarsi in un edificio contemporaneo.
E’ questo approccio culturale che dà all’edificio la sua identità architettonica. Un sistema di colonne e travi prefabbricate corre per tutto lo schema, con una gran varietà di altezze, campate e ritmi. Sulla facciata le colonne sono riunite in una fila, come il limitare della foresta che circonda un prato, danese. Quando entriamo ci troviamo tra gli alberi.
Un balcone basso crea un senso d’intimità, poi lo spazio si apre di colpo e le esili colonne si elevano verso la luce riflessa dai loro capitelli triangolari.
Si ha anzitutto la consapevolezza di trovarsi in uno Spazio moderno perfettamente adattato alla situazione, che soddisfa anche la sua funzione di showroom di mobili.
Ancora una volta Utzon ci dimostra che l’architettura non richiede imitazione delle forme, vecchie o nuove che siano, ma piuttosto un’interpretazione delle cose essenziali in armonia con il tempo e con lo spazio.
I suoi sistemi ad edifici aperti riflettono la capacità d’adattamento dei sistemi naturali, pur rimanendo prodotti dei metodi industriali contemporanei.
Progettati da J. Utzon con i figli Jan e Kim, sulla stessa area prospiciente l’harbour sono sorti successivamente un ristorante, un edificio per uffici ed uno Yacht Club, conferendole un carattere unitario di elevata qualità.

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