LETTERA DEL PRESIDENTE PUBBLICATA SU L’ORDINE DEL 6 OTTOBRE | Ordine Architetti di Como
Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori della Provincia di Como
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LETTERA DEL PRESIDENTE PUBBLICATA SU L’ORDINE DEL 6 OTTOBRE


Gent. Direttore,

vorrei esprimerLe alcune brevi considerazioni sull’articolo dedicato al ns. Ordine apparso ieri sul Suo quotidiano e alla rilevanza riservata all’argomento. Credo sia la prima volta, ma ben venga, che le modalità di comunicazione di un ente quale un Ordine, ma anche di semplici Associazioni, sia al centro di un così ampio esame, pur nella consapevolezza dell’entità epocale del caso. Interpreto questo rilievo come il segno di una crescente e giusta importanza della nostra presenza civile che, spero, sia anche un implicito riconoscimento  all’azione paziente e non gridata delle molte iniziative promosse dagli architetti di Como, compresi i miei interventi pubblici, sui temi della cultura della qualità e sulla testimonianza della nostra volontà ad essere parte attiva della società.
Sono fermamente convinto che la battaglia sacrosanta sulla vicenda delle paratie sia stata vinta dai cittadini di Como con il determinante contributo di tutta la stampa locale. Ho la giusta consapevolezza, quindi, di non enfatizzare il ruolo dei “picconatori d’autore”, ma è altrettanto evidente, come molto correttamente segnalato da Sara Bracchetti, che, in tempi per lo meno non sospetti, come  architetto presidente di un Ordine sia stato chiaro ed esplicito.(vedi dichiarazione al Suo quotidiano e intervista al Corriere di Como).
Detto questo trovo, comunque, un po’ singolare che la consuetudine giornalistica di assumere quali voci rappresentative di enti ed istituzioni le dichiarazioni, pur riferite alle loro persone, di esponenti accreditati, sia  in questo caso meno riconosciuta.
Non ho visto, ma forse mi è sfuggito e in tal caso chiedo venia, che altre dichiarazioni abbiano necessitato di “vidimazioni” delle rispettive Associazioni.
Nel rispetto delle opinioni giudico, pertanto, decisamente improprio denunciare tout court un ‘silenzio’ del Consiglio degli architetti, che non solo non ha smentito , ma anche condiviso le mie dichiarazioni quale suo presidente.
Non vorrei che si verificasse il paradosso di aver contestato un fatto ed esserne contestati come categoria.
Voglio, comunque, ribadire che l‘Ordine ,oltre ai propri compiti istituzionali, intende come sempre essere parte del dibattito della città e in tal senso si esprimerà. Non credo tardivamente poiché, dichiarata e condivisa la contrarietà alla involuzione del progetto paratie, il tema vero riguarda il prossimo futuro, che oltre all’indispensabile individuazione delle responsabilità, significa  misurarsi sulle azioni progettuali di qualità che ci attendiamo dopo ‘la caduta del muro’ e per le quali esprimeremo certamente la nostra opinione.
Relativamente alle divergenze (guai se non ci fossero) credo che mai vadano sottovalutate quando esercitate come diritto e  dovere prima di tutto nelle sedi deliberative democraticamente costituite che per la storia dell’Ordine di Como e per mia personale convinzione sono sempre aperte e collegiali, pur nell’ovvio rispetto delle volontà maggioritarie che emergono dai liberi confronti.
Un’ultima annotazione di carattere generale. Ho cercato nei tanti anni di impegno ordinistico di tracciare una mia identità e un indirizzo etico all’onore attribuitomi dagli iscritti a rappresentarli, ponendo tra questi principi il primato assoluto del valore istituzionale di Magistratura dell’Ordine e dei suoi organi di rappresentanza. Credo che nessuno lo possa smentire come credo che proprio il Consiglio sia il ‘luogo ‘ decisionale a cui far riferimento. Il resto appartiene all’autonomia delle persone, alle proprie rispettabili opinioni, ma ovviamente anche alle proprie responsabilità nei confronti di ciò che rappresentano e di come lo rispettano. Questo, beninteso, lo ricordo anche  a me stesso..
La ringrazio anticipatamente se vorrà pubblicare queste mie note restando, come sempre, attento alle vostre considerazioni che, anche quando non condivise, riconosco improntate a correttezza e rispetto.
Affrontato questo tema del giorno Le chiederò ancora la disponibilità per parlare degli argomenti e delle affermazioni sinceramente sconcertanti del professor Lottieri.

Con sincera cordialità.
Angelo Monti – Presidente dell’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Como

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